Glossario

Le definizioni sottostanti non devono essere intese come definizioni di lavoro conclusive.

Antisemitismo

L’antisemitismo indica una posizione o un atteggiamento di rifiuto nei confronti di persone che si definiscono ebree o che vengono percepite come tali. Oggi l’antisemitismo è utilizzato come termine generico e in parte come sinonimo dell’intero ventaglio di posizioni e atteggiamenti antiebraici. L’antisemitismo si concretizza in convinzioni ostili, pregiudizi o stereotipi che si manifestano – in modo evidente o confuso – nella cultura, nella società o in atti individuali, e mirano a offendere, screditare, emarginare, svantaggiare o anche considerare «diversi» per principio gli ebrei e le loro istituzioni. Spesso le esternazioni antisemite contengono l’accusa di una cospirazione, usano stereotipi negativi o attribuiscono caratteristiche negative.

Discriminazione multipla

Si è in presenza di una discriminazione multipla quando una persona viene discriminata a causa di più caratteristiche contemporaneamente (p. es. caratteristiche fisionomiche, appartenenza religiosa, classe sociale, una disabilità o un’altra caratteristica). Nel caso della discriminazione intersettoriale, invece, diverse forme di esclusione interagiscono in modo da farne risaltare una in particolare. Per esempio, un comportamento razzista nei confronti di una donna può manifestarsi sotto forma di sessismo o, al contrario, un atto di stampo sessista può essere motivato con argomenti razzisti.

Discriminazione razziale

La discriminazione razziale indica ogni azione o pratica che, senza giustificazione alcuna, svantaggia determinate persone, le umilia, le minaccia o ne mette in pericolo la vita e/o l’integrità fisica a causa delle loro caratteristiche esteriori, etniche, culturali e/o della loro appartenenza religiosa. A differenza del razzismo, la discriminazione razziale non ha necessariamente un fondamento ideologico. Può essere intenzionale, ma anche e non di rado involontaria come nel caso della discriminazione indiretta o strutturale.

Estremismo di destra

L’estremismo di destra si fonda sulla convinzione che gli esseri umani non siano tutti uguali e su un’ideologia dell’esclusione che può andare di pari passo con un elevato grado di accettazione della violenza. Tutte le definizioni dell’estremismo di destra concordano nel riconoscere che il razzismo e la xenofobia sono due componenti costitutive di tale fenomeno.

Fondamentalismo religioso

Il fondamentalismo religioso predica il ritorno ai fondamenti di una determinata religione. Per realizzare questo obiettivo, a volte vengono propagandate azioni radicali e di intolleranza.

Nazionalismo

Il nazionalismo è l’ideologia che pone la propria «nazione» al di sopra di qualsiasi altro gruppo. Di norma, le persone cosiddette «straniere» vengono percepite dai nazionalisti come non appartenenti e non aventi gli stessi diritti, e persino come nemici.

Ostilità nei confronti di persone di origine asiatica - Razzismo anti-asiatico

Il razzismo antiasiatico indica un atteggiamento ostile nei confronti di persone cui è attribuita una provenienza dall’Asia orientale o sudorientale o che si autoidentificano come provenienti da queste regioni. Tali persone sono esposte a varie forme di razzismo spesso contradditorie tra loro. Ad esempio, vengono associate all’idea di «minoranza modello» a condizione che rispecchino lo stereotipo razzista della «persona orientata alla prestazione, rispettosa dell’ordine stabilito e riconoscente». Inoltre, vengono rappresentate come un gruppo omogeneo con attribuzioni intrise di pregiudizi. Al riguardo, basti pensare al forte aumento delle discriminazioni razziali contro persone percepite come provenienti dall’Asia orientale e sudorientale registrato durante la pandemia di COVID-19.

Ostilità nei confronti di persone provenienti da Paesi balcanici - Antibalcanismo

L’antibalcanismo indica un atteggiamento ostile o di rifiuto nei confronti di persone provenienti dalla regione dei Balcani o alle quali viene attribuita questa provenienza. La rappresentazione negativa di questa regione si è acuita negli anni 1990 e nei primi anni 2000 nel contesto delle guerre jugoslave e ha rafforzato le idee coloniali di «Occidente» e «Oriente». Le persone provenienti dalla regione dei Balcani vengono pertanto stereotipizzate e sminuite da idee culturalizzanti, e sono spesso vittime di discriminazioni razziali.

Populismo di destra

Il populismo di destra indica una strategia di mobilitazione che mira ad attirare l’attenzione sui più deboli per poi procedere, sull’onda dei successi elettorali ottenuti, a cambiare in modo autoritario la società grazie al potere conquistato democraticamente.

Profilling razziale

Il profiling razziale o etnico (racial profiling) è un’espressione della discriminazione istituzionale che indica la pratica dei controlli d’identità e delle ispezioni di veicoli da parte della polizia, della polizia ferroviaria o dei corpi delle guardie di confine basata principalmente su caratteristiche specifiche del gruppo di popolazione al quale appartiene la vittima (p.es. colore della pelle, lingua, religione, cittadinanza od origine etnica) e non su motivi di sospetto.

Razzificazione

La razzificazione indica il processo di categorizzazione, stereotipizzazione e gerarchizzazione in base a tratti e caratteristiche effettivi o attribuiti. La razzificazione e il razzismo sono inscindibili: il processo di razzificazione genera conoscenze e un sistema di valori razzificati che posiziona gerarchicamente i gruppi socialmente costruiti.

Razzismo

Il razzismo è un sistema di discorsi e di pratiche sociali che legittimano e riproducono rapporti di potere, esclusioni e privilegi sviluppatisi nel corso della storia. Si fonda su un’ideologia che suddivide gli esseri umani sulla base di tratti esteriori e/o della loro appartenenza etnica, culturale, nazionale o religiosa effettiva o attribuita in gruppi apparentemente naturali che gerarchizza. Le persone, quindi, non sono giudicate e trattate come individui, ma come appartenenti a gruppi pseudo-naturali con caratteristiche collettive ritenute immutabili, Il razzismo «biologista» che classifica gli esseri umani sulla scorta di criteri pseudoscientifici in «categorie di razze» geneticamente ereditate è ampiamente caduto in discredito dall’Olocausto, ma non il razzismo culturale o culturalismo, ossia un «razzismo senza razze» incentrato su una presunta impossibilità di eliminare e superare le «differenze culturali». Il razzismo non può essere ricondotto unicamente all’agire (malvagio) di singoli individui, ma viene trasmesso storicamente, socialmente e culturalmente e plasma le strutture, le istituzioni e le dinamiche sociali. Per questo motivo, il razzismo va visto come un fenomeno che riguarda l’intera società e deve essere affrontato come tale.

Razzismo antimusulmano

Il razzismo antimusulmano indica una posizione e un atteggiamento di rifiuto nei confronti di persone che si definiscono musulmane o che sono percepite come tali. Il razzismo antimusulmano è riconducibile a una concezione del mondo (ideologia) esclusiva («noi-loro») fondata su immagini distorte e stereotipi negativi consolidatisi nella storia (il nemico arabo, orientalismo, crociate) che alimenta l’idea del «conflitto delle civiltà».

Razzismo contro Jenish, Sinti e Sintize, Rom e Romnja

Il razzismo contro Jenish, Sinti e Sintize, Rom e Romnja indica un atteggiamento intriso di stereotipi e ostilità nei confronti di questi gruppi di persone, frutto di una lunga storia fatta di discriminazioni economiche, sociali e statali nonché di persecuzioni politiche e genocidi. Siano essi nomadi o stanziali, gli Jenish, i Sinti e Sintize e i Rom e Romnja sono esposti al razzismo e alla discriminazione.

Razzismo contro i Neri

Riferito specificamente al colore della pelle e a caratteristiche fisionomiche, il razzismo contro i Neri trae conclusioni sull’indole (genotipo) di una persona partendo dal suo aspetto esteriore (fenotipo) e le attribuisce caratteristiche personali o comportamentali negative. Il razzismo contro i Neri trae origine dall’ideologia razzista impostasi nel XVII e XVIII secolo per giustificare i sistemi di potere coloniali e lo schiavismo.

Razzismo strutturale

Il razzismo strutturale indica una disparità di trattamento o un’esclusione di gruppi razzificati radicata nella società che va oltre l’azione del singolo individuo e si manifesta in valori, atti, norme, conoscenze e pratiche istituzionalizzate consolidatesi nel corso della storia. Il razzismo strutturale moltiplica le disuguaglianze esistenti, è difficile da riconoscere per chi non ne è toccato oppure viene accettato come «normale» e non viene messo in discussione dall’opinione pubblica.

Xenofobia

La xenofobia è il rifiuto dell’altro, percepito soggettivamente come estraneo. Si tratta di un termine generico che comprende oltre all’intolleranza esplicita verso le persone straniere anche tutte le discriminazioni dal movente cosiddetto xenofobo non imputabili a nessun altro pregiudizio specifico né a un’ideologia.